In Parlamento

La Città 30 sta muovendo i suoi primi passi anche nel Parlamento italiano, nella prospettiva di farla evolvere da sperimentazione locale, promossa in modo volontario da alcune amministrazioni e comunità territoriali, a vera e propria politica nazionale per le aree urbane (un percorso di questo genere è avvenuto ad esempio in Spagna).

Il 29 giugno 2023 è stata depositata alla Camera dei deputati una proposta di legge a firma di Morassut ed altri, dal titolo Modifiche al codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, e altre disposizioni in materia di limiti di velocità nei centri abitati, di adeguamento delle infrastrutture stradali urbane e di rafforzamento dei controlli per la sicurezza stradale” (C. 1265).

La proposta – intitolata originariamente “Norme per lo sviluppo delle ‘Città 30’ e l’aumento della sicurezza stradale nei centri abitati” e redatta a cura del consulente legale Andrea Colombo – è stata promossa dalla piattaforma nazionale “#Città30Subito”. E’ una rete di associazioni, movimenti e fondazioni attive nel campo dell’ambiente, della mobilità sostenibile e della sicurezza stradale, a cui aderiscono Legambiente, FIAB, Salvaiciclisti, Kyoto Club, Amodo, Clean Cities Campaign, ASviS e Fondazione Michele Scarponi.

La proposta di legge delle associazioni era stata lanciata il 6 maggio 2023 durante l’edizione 2023 dell’evento Mobilitars “Città 30 – La strada è di tutte”, nel corso del quale una sessione di questo simposio formativo era dedicata ad affrontare le obiezioni più ricorrenti sulla Città 30. Successivamente, la proposta di legge è stata fatta propria e depositata ufficialmente da diversi gruppi parlamentari.

Qui puoi trovare la presentazione sintetica dei contenuti della proposta di legge, mostrata il 26 luglio 2023 nella conferenza stampa di presentazione presso la Camera dei deputati.

Gli esperti delle associazioni avevano pubblicato in precedenza anche unVademecum’ sulla Città 30, a disposizione di quei Comuni che a norme vigenti decidessero di intraprendere il percorso di trasformazione delle città per rendere luoghi più a misura di persona.

In precedenza, il 16 febbraio del 2023 era stata depositata, sempre alla Camera, un’altra proposta di legge (C. 892) a firma di Iaria ed altri, dal titolo Modifiche agli articoli 142, 148 e 149 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, in materia di limiti di velocità e di sicurezza stradale dei ciclisti”, al cui interno sono contenuti molti riferimenti alla necessità di abbassare i limiti di velocità a 30 e 20 km/h in ambito urbano.

Già il 17 febbraio 2012, il senatore Francesco Ferrante aveva presentato al Senato un progetto di legge (S. 3161) dal titolo: “Interventi per lo sviluppo e la tutela della mobilità ciclistica” che – riprendendo i contenuti del manifesto “Salvaciclisti” e della campagna “30eLode” – includeva, tra i vari punti, “l’obbligo del limite di 30 km/h di velocità massima nelle aree residenziali sprovviste di piste ciclabili”.

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