Con la Città 30 viene potenziato e migliorato il servizio di trasporto pubblico?

Sì. A Bologna sono numerosi gli interventi di miglioramento e potenziamento del servizio di trasporto pubblico realizzati di recente o in corso, per favorire gli spostamenti per lavoro, studio o tempo libero con mezzi alternativi all’auto, sia di chi abita a Bologna, sia di chi vive negli altri Comuni dell’area metropolitana, dalla pianura alla montagna.

Gli obiettivi sono da un lato fare in modo che bus e treni siano sempre più un’alternativa valida e conveniente rispetto al trasporto privato, dall’altro lato risolvere alcune problematiche strutturali del servizio che esistevano già prima della Città 30 per cause diverse.

L’entrata in vigore della Città 30 è stata infatti l’occasione per varare prima di tutto una importante riorganizzazione del trasporto pubblico su gomma, che già da tempo soffriva di ritardi e corse saltate a causa dell’aumento dei cantieri stradali, della chiusura di via San Vitale per la cura della Garisenda e della carenza di autisti/e.

→ Tutte le novità per migliorare il servizio degli autobus sono state decise in modo condiviso con l’accordo del 24 gennaio 2024 tra il Comune, TPER e le principali organizzazioni sindacali. L’accordo comprende le seguenti azioni principali, che saranno finanziate dalla Regione Emilia-Romagna e dal Comune di Bologna con un investimento aggiuntivo stimato in 1,5-2 milioni di euro all’anno:

  • introduzione di nuove linee: per ripristinare l’accesso in bus alla parte est del centro storico, a partire dal 1° marzo entra in funzione il 44, una nuova linea che, tutti i giorni fino a mezzanotte e con frequenza ogni 20 minuti, compie un percorso circolare entrando in via San Vitale fino a piazza Aldrovandi e assicura l’interscambio con le linee 14, 15, 19, 25, 27, 36 tramite le fermate di via Pelagio Pelagi, via Massarenti e via Mazzini;
  • revisione dei tempi: su alcune linee portanti, dal 1° febbraio sono aggiornati gli orari, con piccoli incrementi (ad esempio, sulla linea 27 la frequenza passerà da ogni 3,5 a 3,6 minuti), che però sono fondamentali per rendere le corse più puntuali (rispetto degli orari tabellari) e più regolari (rispetto delle cadenze, per non avere intervalli vuoti seguiti da tanti bus uguali uno dietro l’altro), migliorando la qualità e l’affidabilità del servizio per gli utenti e le condizioni di lavoro per gli autisti/e;
  • nuove corsie preferenziali: in via Farini (tratto piazza Cavour-Galvani), nuovo asse primario per i bus a seguito della chiusura di via San Vitale, viene ripristinata la corsia preferenziale in direzione centro, per favorire il passaggio dei mezzi pubblici, oggi rallentati dalla congestione del traffico delle auto private; inoltre, in viale Ercolani viene spostata sulla destra la corsia riservata esistente e in viale Pietramellara si sta verificando un progetto di protezione fisica delle corsie per i bus in zona Stazione;
  • più autisti e più mezzi: nel corso del 2024 sono previste 150 nuove assunzioni di personale di guida, dopo le 140 già avvenute nel 2023, e l’acquisto di circa un centinaio di nuovi autobus, tra cui numerosi elettrici e i primi a idrogeno, per garantire la copertura delle corse programmate, il potenziamento dei servizi con nuove linee e corse e la transizione energetica dei mezzi pubblici.

→ Già dall’inizio del 2023 erano state create le nuove linee N di autobus urbani, che garantiscono il servizio pubblico anche negli orari notturni durante i week-end.

→ Il miglioramento del trasporto pubblico sta entrando nel vivo anche per quanto riguarda il servizio dei treni regionali e metropolitani, grazie all’importante accordo del 27 aprile 2023 per il potenziamento del Servizio Ferroviario Metropolitano tra Regione, Città metropolitana e Comune. L’investimento regionale è di 12 milioni di euro all’anno per il potenziamento dei servizi e di 19,5 milioni di euro per l’acquisto di 3 nuovi treni elettrici. 

L’accordo triennale per il nuovo SFM, infatti, prevede:

  • nuovi “servizi passanti” sulla linea SFM1 per i bolognesi e per i pendolari metropolitani: da giugno 2024, dopo un’attesa di quasi trent’anni, cominceranno a circolare i primi treni che attraversano la città e la stazione centrale di Bologna, senza più corse ‘spezzate’ ai piazzali est e ovest, con una frequenza di quattro corse all’ora. Questo cambiamento garantirà una metropolitana di superficie utile per gli spostamenti dei bolognesi anche all’interno della città, servendo ben quattro quartieri su sei del Comune capoluogo (fermate Casteldebole – Borgo Panigale – Stazione centrale – San Vitale – Mazzini – San Ruffillo). Inoltre, assicurerà collegamenti diretti per i pendolari, residenti nei Comuni esterni, che devono andare da una parte all’altra dell’area metropolitana (da Casalecchio a Pianoro, oltre a tutte le fermate intermedie), per i quali finora il servizio ferroviario, dovendo cambiare treno in Stazione centrale, era assai poco attrattivo rispetto all’auto privata;
  • agevolazioni e integrazioni tariffarie: per facilitare l’uso integrato dei mezzi pubblici e favorire l’uso urbano della nuova linea passante all’interno della città, gli abbonati bus Tper e gli abbonati ferroviari TrenitaliaTper – in entrambi i casi se gli abbonamenti hanno origine o destinazione Bologna – possono muoversi in treno fra le stazioni ferroviarie interne all’area urbana di Bologna, 
  • nuova linea SFM5: la nuova linea Bologna-Modena sarà attiva da dicembre 2024;
  • nuovi servizi notturni: da giugno 2023 sono stati istituiti nei fine settimana dei servizi in orario notturno, attualmente realizzati con autobus, ma che da dicembre dell’anno scorso sono diventati veri e propri servizi ferroviari, su quattro linee (S1A Bologna-Porretta, S1B Bologna-San Benedetto, S2A Bologna-Vignola e S3 Bologna-Poggio Rusco).

Maggiori informazioni in questa notizia della Città metropolitana.

 

Un servizio di trasporto pubblico, sia bus che ferroviario, più frequente, più capillare e più regolare è importante sempre e lo è ancora di più se inserito nel programma di realizzazione della Città 30, un progetto che – oltre all’obiettivo primario di aumentare la sicurezza stradale – mira a favorire una mobilità più sostenibile a Bologna. Oltre al potenziamento del servizio e all’incremento delle corse, è importante ricordare i nuovi progetti infrastrutturali come la nuova rete di Tram e il Servizio Ferroviario Metropolitano, di cui puoi leggere nella FAQ dedicata.

In ogni caso la Città 30, a differenza di provvedimenti più classici come le ZTL e le aree pedonali, non impedisce di continuare a usare la propria auto o moto per circolare in città, ma semplicemente chiede di farlo a una velocità più sicura per tutti.

Leggi anche: Con la Città 30 sono previste nuove infrastrutture di trasporto pubblico?Come si fa a fare la Città 30 a Bologna, che non ha la metropolitana delle città europee? |  La Città 30 è fattibile in Italia e in città che non hanno la metropolitana?

Condividi