Non si potevano mettere almeno i 40 km/h?

Il limite di 30 km/h è stato universalmente identificato a livello internazionale come la velocità standard giusta per le strade urbane, per avere miglioramenti in termini sia di sicurezza stradale, sia di riduzione della congestione veicolare.

Dal punto di vista della sicurezza, infatti, se una persona viene investita da un guidatore di un’auto, a 30 km/h sopravvive 9 volte su 10, mentre questa probabilità scende a solo 5 volte su 10 se la velocità è intorno ai 40 km/h, per arrivare a circa 1 volta su 10 a 50 km/h. Dunque, quella che può sembrare una differenza minima (10 km/h), è in realtà una differenza molto grossa se applicata a una massa di migliaia di kg in movimento, considerati i limiti fisici di tolleranza del corpo umano in caso di impatto con veicoli a motore, che sono enormemente più pesanti e velocità

Dal punto di vista della mobilità, inoltre, diversi studi evidenziano come i 30 km/h siano la velocità più efficiente in ambito urbano per garantire un traffico fluido, ottimizzando al meglio lo spazio. Anche senza tenere in considerazione il fattore “sicurezza stradale”, infatti, se una fila di automobili procede a 30 km/h si sta già utilizzando una strada al 90% della sua ‘capacità’ massima. Aggiungendo al ragionamento il fattore “sicurezza stradale” (che tiene in considerazioni, per esempio, i diversi spazi di frenata al variare delle velocità), i 30 km/h diventano proprio la velocità per utilizzare al massimo possibile una strada, al contrario procedendo a una velocità più alta la ‘capacità’ della strada comincerebbe subito a scendere.

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